Franco Locatelli parla della diffusione del coronavirus in Italia alla luce dei nuovi dati sui contagi.
Intervenuto ai microfoni de il Corriere della Sera, Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e membro del Comitato Tecnico Scientifico, ha fatto il punto sulla diffusione del coronavirus in Italia.
Coronavirus in Italia, Locatelli: “O seguiamo le regole o rischiamo di dover chiudere altre attività”
Locatelli, nonostante l’aumento dei nuovi casi e una situazione delicata, resta ottimista e si dice convinto che rispettando le regole l’Italia possa contenere la diffusione del coronavirus.
“Riapriremo le scuole ad ogni costo. I contagi aumentano ma siamo ancora in vantaggio e possiamo contenere l’epidemia“, ha dichiarato Franco Locatelli, che poi avverte: “O seguiamo le regole o rischiamo di dover chiudere altre attività, dopo le discoteche“.
Il Presidente del Css respinge l’ipotesi secondo cui l’aumento dei casi sia figlio della riapertura anticipata. Il nodo, secondo Locatelli, resta quello del rispetto delle regole fondamentali per il contenimento del coronavirus.
“Forse, si doveva prestare maggiore attenzione al rispetto delle regole d’oro: indossare la mascherina nei luoghi chiusi e all’aperto in caso di impossibilità a mantenere il distanziamento interpersonale adeguato, osservare una scrupolosa igiene delle mani ed evitare assembramenti”.
Italia in una posizione privilegiata (nonostante il numero dei casi sia in rialzo)
Locatelli ha poi fatto il punto sull’andamento della curva dei contagi e sull’abbassamento dell’età media dei nuovi positivi.
“Per ora, l’Italia, fortunatamente, è ancora in una posizione privilegiata, per quanto il numero dei casi sia in rialzo tanto che si è passati in una settimana da 200-300 al giorno agli oltre 600 di Ferragosto. Si osserva una riduzione dell’età dei contagiati dovuta al fatto che abbiamo imparato a proteggere gli anziani. I giovani possono infettarsi e non sono al riparo da manifestazioni gravi come dimostra la storia della bambina di 5 anni ricoverata a Padova con sindrome uremico emolitica in possibile relazione al Sars-CoV-2. Tanti i ventenni ricoverati. Nessuno è immune”.
Sempre parlando dei nuovi casi, Franco Locatelli ha evidenziato come quello dei migranti sia un impatto minimo. Solo il 3-5% delle persone risulta positivo al virus e molti si infettano nei centri di accoglienza.
“A seconda delle Regioni, il 25-40% dei casi sono stati importati da concittadini tornati da viaggi o da stranieri residenti in Italia. Il contributo dei migranti, intesi come disperati che fuggono, è minimale, non oltre il 3-5% sono positivi e una parte si infettano nei centri di accoglienza dove è più difficile mantenere le misure sanitarie adeguate“.
Locatelli, ‘Prioritaria la riapertura delle scuole’
Nella fase conclusiva della sua intervista Locatelli ha parlato del tema caldo in vista del mese di settembre: la riapertura delle scuole.
“Il Cts ritiene prioritario poter garantire il distanziamento all’interno degli istituti impiegando le mascherine solo se necessario, in situazioni eccezionali e per brevi periodi. Lo sforzo, soprattutto da parte del Ministero dell’Istruzione, deve essere quello di identificare tutte le soluzioni percorribili in modo da non scaricare le responsabilità sui presidi“.